«Il romanzo comincia in una stazione ferroviaria,
sbuffa una locomotiva, uno sfiatare di stantuffo copre l'apertura del capitolo,
una nuvola di fumo nasconde parte del primo capoverso. Nell'odore di stazione
passa una ventata d'odore di buffet della stazione. C'è qualcuno che sta guardando
attraverso i vetri appannati, apre la porta a vetri del bar, tutto è nebbioso,
anche dentro, come visto da occhi dì miope, oppure occhi irritati da granelli
di carbone. Sono le pagine del libro a essere appannate come i vetri d'un
vecchio treno, è sulle frasi che si posa la nuvola di fumo. E una sera piovosa;
l'uomo entra nel bar; si sbottona il soprabito umido; una nuvola di vapore
l'avvolge; un fischio parte lungo i binari a perdita d'occhio lucidi di pioggia».
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
Miguel Ángel Maya
30 de septiembre de 2014
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